Riserva forestale del Bosco di Maia
Losone
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Losone
Il nuovo volto del bosco ticinese
La Riserva forestale di Maia è fra le più interessanti della Svizzera italiana. Copre il morbido paesaggio collinare fra Losone e Arcegno, fra 250 e poco meno di 500 m s.l.m., inserito nell’Inventario dei paesaggi, siti e monumenti naturali di importanza nazionale: il paesaggio glaciale più caratteristico e completo di tutta la Svizzera a bassa altitudine. Si fa vedere con un fine mosaico di forme e aspetti: dossi di roccia levigata accanto a stagni, ruscelli, pietraie, pendii, avvallamenti e pianori cosparsi di massi tondeggianti. Si cammina fra le placche tettoniche africana ed europea, che qui si toccano. A queste caratteristiche corrisponde una fenomenale molteplicità di piante e animali. Prima di tutto una foresta di latifoglie composta di una ventina di specie arboree, principalmente querce, frassini, tigli, ciliegi, ontani, aceri, betulle e castagni.
Il bosco cambia di continuo, come una sinfonia: lento, adagio, andante, allegro, vivace, presto. Si ammirano piante rare, a esempio il cespuglioso cisto a foglie di salvia, che in Svizzera cresce unicamente in Ticino, quasi esclusivamente nel Locarnese. Questa pianta mediterranea cresce su alcune aree rocciose aperte, i fiori bianchissimi con sfumature gialle alla base, che appaiono a primavera inoltrata. In uguali situazioni si ha una vegetazione che ricorda la brughiera, in cui spicca il ginepro. La variegata foresta offre molte immagini. Grazie al fatto di aver potuto evolvere spontaneamente negli scorsi sessant’anni almeno, presenta le caratteristiche dinamiche del bosco naturale: grandi alberi, tronchi morti in piedi e a terra in lenta decomposizione, alberi caduti fra cui si insediano nuove generazioni di alberi, alberi di tutte le dimensioni in poco spazio. La foresta ritorna agli antichi equilibri, le specie autoctone sono tornate. È il nuovo, sorprendente volto del bosco a basse quote del Cantone Ticino.
Una foresta per ammiratori della natura, per chi sa cogliere la profonda creatività del bosco. Più si guarda, più si vede. Si fanno sentire gli uccelli, i picchi, il regolo, il luì piccolo, l’allocco e molti altri. Negli stagni vivono nascoste otto specie di anfibi. Nelle sere fra aprile e maggio, la rana verde offre a volte un bel concerto. Si può ammirare tutto ciò percorrendo i comodi sentieri circolari della Riserva, dall’alba al tramonto, in tutte le stagioni. Magari si calcheranno sentieri frequentati da Hermann Hesse, del quale sappiamo che frequentava la zona di Arcegno. Dai punti più alti si ha un vasto panorama sul Locarnese e il Lago Maggiore.
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