Noè Ponti, nuotatore e ambasciatore della regione di Ascona-Locarno, dopo le sue imprese ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (tenutisi nel 2021) di certo non passa più inosservato. In pochi anni ha ottenuto un notevole successo. Nel 2024 ha inseguito un record mondiale dopo l'altro. Ai Campionati mondiali di nuoto di Budapest, ha stabilito nuovi record nel delfino sui 50 e 100 metri.
Il giovane ticinese, nato e cresciuto nel Gambarogno, ama viaggiare ed esplorare il mondo. Ma l’amore per la sua terra e la sua famiglia lo riporta sempre sul Lago Maggiore, dove vive e si allena.
Noè trascorre la maggior parte dell’anno all’estero o quanto meno al di fuori del suo Cantone di origine, il Ticino. Oltre alle numerose competizioni nazionali e internazionali, il programma dell’anno è scandito anche da diversi campi d’allenamento. In realtà Noè apprezza molto questo aspetto, perché ama viaggiare. Dopo qualche tempo lontano da casa, però, la nostalgia si fa sentire ed è felice di tornare nel suo ambiente familiare. Ma che cosa gli manca di più nei periodi di assenza prolungati? «Apprezzo un po’ tutto: il clima vario ma mai estremo, il paesaggio, una certa tranquillità, la vicinanza alla famiglia e agli amici, il fatto che la gente qui mi conosce, mi sostiene e mi fa sentire a casa e, naturalmente, il cibo». Quando si tratta di cibo, Noè non si tira mai indietro, del resto ha bisogno di energia. Una giornata-tipo comprende due allenamenti in acqua di due ore ciascuno e una sessione in palestra. Non c’è da stupirsi, quindi, che il CST (Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero) sia per lui una seconda casa, dato che qui trascorre gran parte del suo tempo sin dall’infanzia.
È proprio questa l’essenza di Noè Ponti: un ragazzo con i piedi per terra che, nonostante il suo successo, rimane autentico e fedele a se stesso. Anche se colpisce per la sua figura imponente e le sue spalle larghe, all’inizio sembra quasi un po’ timido. Tuttavia il sorriso scaltro che di tanto in tanto compare sul suo viso suggerisce subito che l’apparenza inganna. La leggerezza giovanile con cui affronta le cose lo rende ancora più cordiale. Una battuta con il suo allenatore Massimo Meloni o due chiacchiere con i suoi piccoli e grandi fan non possono mancare a bordo vasca. Ma quando si tratta di sport, non si scherza. «Per avere successo nel nuoto bisogna avere talento. Ma il talento da solo non basta. Ci vuole ambizione, disponibilità a mettersi in gioco e perseveranza», dichiara Massimo. E lui ne sa qualcosa: Massimo è infatti Head Coach presso Swiss Aquatics e guida il gruppo di allenamento di Tenero, composto da giovani atleti e atlete provenienti da tutta la Svizzera e anche dall’estero. Per Noè, allenarsi a Tenero ha un valore immenso. «È un grande vantaggio», afferma Noè, «potermi allenare a pochi chilometri da casa e continuare così a godere dei vantaggi del Lago Maggiore». Soprattutto adesso che sta studiando, le brevi distanze sono ancora più importanti. Conciliare allenamento, gare e studio non è sempre facile, ma con una buona organizzazione, quasi tutto è possibile.
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